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Rappresentazione visiva dell'articolo: Il patrimonio di Leonardo Del Vecchio, delle grandi famiglie e dei risparmiatori italiani.

Autore: Tommaso Rinaldi

Data di pubblicazione: 28 giugno 2022

Il patrimonio di Leonardo Del Vecchio, delle grandi famiglie e dei risparmiatori italiani.

Con la scomparsa di Leonardo Del Vecchio il capitalismo umanista perde una bandiera importante che, insieme a quella di Olivetti, Ferrero e l'ormai solitario Brunello Cucinelli, ha dimostrato al mondo intero che non era necessario schiavizzare i propri dipendenti per produrre utili e ricchezza ma, al contrario, prevedendo forme di protezione sociale e garanzie di vario genere, i propri dipendenti avrebbero lavorato di più e meglio, con livelli di fidelizzazione altissimi verso la propria azienda.

Per deformazione professionale, sono andato a spulciare i dati relativi ai patrimoni di alcune grandi famiglie imprenditoriali italiane e ho notato che la ripartizione degli stessi è più o meno simile.


La cosa che balza immediatamente all’occhio è che tutte queste famiglie hanno quote di partecipazioni azionarie che vanno dal 60 all’80% (fatta eccezione per la famiglia Berlusconi che si ferma al 40%) 

e che TUTTE, nessuna esclusa, nemmeno Berlusconi che ha iniziato alzando appartamenti e creando nuove città, hanno una quota immobiliare che non supera mai il 20% del totale e la liquidità mai oltre il 10%.

Se proviamo a confrontare questi dati con la ripartizione del patrimonio complessivo italiano, ci rendiamo immediatamente conto del perché il patrimonio di Leonardo Del Vecchio è passato da € 0 a 80 miliardi di euro; la liquidità nei portafogli degli italiani è mediamente doppia rispetto ai grandi imprenditori, la presenza di immobili da 3 a 5 volte maggiore, mentre la quota di investimenti azionari oscilla tra un quinto ed un sesto.

Le considerazioni da fare sono tantissime; quella più importante, a mio avviso, è che la nostra ricchezza andrebbe allocata un po' meglio di come è stato fatto finora, senza quel timore/terrore che i nostri risparmi possano evaporare da un momento all’altro.

(Fonte dati: We Wealth Management)

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