La "portabilità" del conto corrente

Dal 13 giugno 2017 è entrata in vigore la cosiddetta “portabilità dei conti correnti”, norma che disciplina il trasferimento dei servizi di pagamento a richiesta del consumatore. 

"Il trasferimento deve essere completato entro 12 giorni lavorativi e in maniera totalmente gratuita"

Eppure, a distanza di sette anni, ci sono banche che continuano a mostrare una certa ritrosia a rispettare questa norma, in taluni casi facendo pagare anacronistiche (e illegali) spese di chiusura conto.

Cosa succede se il trasferimento non viene completato nei 12 giorni lavorativi previsti dalla legge?

Per il solo fatto del ritardo si ha diritto a un indennizzo fisso e automatico pari a € 40, più una maggiorazione per ogni giorno di ritardo, commisurata alle somme presenti sul tuo vecchio conto.

La penale deve essere versata immediatamente dall'operatore responsabile del ritardo, mentre la maggiorazione si calcola applicando al saldo disponibile, presente sul conto al momento della richiesta di portabilità, il tasso/soglia anti-usura massimo del trimestre di riferimento e moltiplicando la somma così ottenuta per il numero di giorni di ritardo divisi per 365.

Esempio:

Ipotizzando un saldo disponibile di € 30.000,00 al momento della richiesta di portabilità, un tasso/soglia anti-usura (nel trimestre gennaio – marzo 2024 pari a 11,73%) e un ritardo di 15 giorni, l'indennizzo sarebbe pari a € 144,61 , così calcolati:

€ 40 euro + [(tasso-soglia x saldo) x (giorni ritardo: 365)], ossia:

€ 40 + [(11,73% x 30.000) x (15: 365)] = € 144,61

La normativa esiste, facciamola rispettare e, soprattutto, fatti rispettare.