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Rappresentazione visiva dell'articolo: E dopo l'ennesimo "venerdì nero"?

Autore: Tommaso Rinaldi

Data di pubblicazione: 13 giugno 2022

E dopo l'ennesimo "venerdì nero"?

E dopo l’ennesimo “venerdì nero”, con le borse che bruciano miliardi e l’ingresso del “Mercato Orso” che si fa?

Si potrebbe dar retta ai giornali che puntualmente strillano: “Pentitevi e vendete tutto: è arrivata la fine del mondo!”

Oppure, sempre dando retta agli stessi giornali: “Che bello, il BTP decennale è tornato a rendere il 4%; ecco, se c’è una cosa che dovreste comprare è proprio il BTP: tranquilli e, finalmente, di nuovo certi che nessuno intaccherà il vostro capitale!”

Tralasciando il particolare che lo stesso BTP, nell’ultimo anno, ha perso ben oltre il 20% (alla faccia della sicurezza e del non intaccare il capitale…)

la differenza, come sempre, è capire se stiamo parlando di trading e speculazione, oppure di investimento e pianificazione.

Del primo caso, non me ne sono mai occupato, non me ne occupo e non me ne occuperò mai; nel secondo caso, bisogna sempre ricordare i motivi e i relativi tempi di spesa per cui si è investiti.

Fa male in questo momento vedere il segno rosso? Certo che sì!

Quando si ha la febbre a 40, sembra che la testa ci scoppi e che, appena finisce l’effetto della tachipirina e la temperatura ricomincia a salire, pensiamo di non guarire mai più. Poi, magicamente, la cura fa il suo effetto e quei 40° di febbre restano un lontano ricordo.

I mercati finanziari sono come la febbre; ci sono momenti in cui, qualunque cosa succeda e qualunque iniziativa venga presa, loro scendono.

Si alzano i tassi per la prima volta dopo oltre 10 anni? Svraaang, venerdì nero!

Si abbassano i tassi per dare una spinta all’economia? Sbooom, lunedì nero!

E’ sempre stato così e sarà sempre così; le crisi hanno sempre avuto motivazioni diverse (come la febbre), ma il risultato finale è sempre stato lo stesso: superate sempre brillantemente con ulteriore benessere per tutti.

Perciò, prima di dare ascolto alle sirene dei media televisivi, del web o della carta stampata, chiediti: “Vendo perché i soldi mi servono realmente o perché mi stanno mettendo paura

E, soprattutto, aiutati con ciò che è successo in passato e che ricapiterà nuovamente nel prossimo futuro (non ne conosciamo solo la tempistica); negli ultimi 20 anni, ciò che i giornalisti chiamano Mercato Orso, ossia la perdita di -20% dai massimi precedenti (linea verde), si è verificata un mucchio di volte e tutte le volte i mercati hanno reagito con guadagni talvolta impressionanti.

A proposito, a -10% il mercato lo chiamiamo “Scoiattolo”?

E a -15%? Potrebbe andar bene “Lupo”?

Infine, negli ultimi 94 (NOVANTAQUATTRO!!!) anni, solo in altre due circostanze  abbiamo avuto 8 settimane consecutive di perdite: nel 1970 e nel 2001; ti invito a guardare cosa è successo nei mesi e negli anni successivi.

Perciò, anziché rifugiarsi nell’accogliente conto corrente dal valore nominale rassicurante ( e la perdita certa da inflazione?)  o nella amica cedola BTP ( e l'oscillazione dei prezzi?), forse è il caso (per chi ha liquidità, tempo e pazienza a disposizione) di utilizzare questi momenti di burrasca per incrementare le proprie posizioni per portare a casa, nel tempo e con altissima probabilità, risultati importanti.

Casomai aiutandosi con acquisti a rate.

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