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Rappresentazione visiva dell'articolo: Aiutooo, la rata del mio mutuo è schizzata!

Autore: Tommaso Rinaldi

Data di pubblicazione: 15 settembre 2022

Aiutooo, la rata del mio mutuo è schizzata!

Uno degli effetti collaterali dell’aumento dell’inflazione e di questa situazione di “economia di guerra” è stato il rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE; era da ben 11 che i tassi non venivano rialzati e quello dello scorso 8 settembre è stato il rialzo più ampio mai effettuato dalla BCE nella sua storia: +0,75%.

La conseguenza più immediata è stato il rialzo degli indici legati ai mutui, sia quelli a tasso variabile (Euribor) sia quelli a tasso fisso (Eurirs); mentre quelli a tasso fisso riguardano le future accensioni di mutuo, quelli a tasso variabile incidono direttamente e pesantemente su chi un mutuo lo sta  già pagando.

E qui viene fuori tutta l’inadeguatezza del sistema scolastico italiano; non è possibile che, nel 2022, non sia prevista ALMENO un’ora settimanale di Educazione Finanziaria, dalle elementari alle superiori; l’ignoranza sui temi di natura finanziaria incide pesantemente sulla vita reale dei cittadini, tant’è che oggi molti non sanno dove sbattere la testa per poter far fronte agli impegni assunti con la propria banca.

Da un lato dispiace ascoltare frasi del tipo: Ma io non pensavo che la rata potesse salire in maniera così spaventosa”, oppure “Eh, ma con questi tassi non si stipuleranno più mutui; e chi li fa i mutui al 4%!”; dall’altro lato, questa è la spia della totale inconsapevolezza con cui si sottoscrivono contratti per periodi lunghissimi della propria vita: sbagliare l’acquisto della propria casa o sbagliare la tipologia di mutuo non è come sbagliare l’acquisto di un pantalone o di un paio di scarpe, proprio perché le cifre in gioco sono totalmente differenti e si dovrebbe fare molta attenzione quando si decide su quello che rappresenta il costo maggiore che una donna e un uomo si trovano a dover affrontare nel corso della propria vita.

Il termine “variabile” è chiaro e sta a significare che la rata può salire o scendere, ma spesso chi sottoscrive questa tipologia di mutuo lo fa per due motivi fondamentali:

  1. I redditi certificati non gli consentono di accedere ad un mutuo a tasso fisso,  perché quest'ultima tipologia presenta un tasso più elevato e, quindi, una rata più robusta;
  2. Si accetta di “speculare” partendo da una rata più bassa, sperando che i tassi non risalgano mai e con l'idea totalmente sbagliata che “quando i tassi risaliranno, passerò al fisso” (che, nel frattempo, sarà salito ancora di più e presenterà una rata non sostenibile, nella maggior parte dei casi)

Una maggiore consapevolezza sui dati relativi al mercato dei tassi, avrebbe dovuto indurre, nei mesi scorsi, ad approfittare di tassi così bassi (che non rivedremo più per i prossimi 500 anni) e procedere con una surroga, passando dal variabile al fisso e stabilizzando “per sempre” la rata da pagare; invece, si è temporeggiato pensando che non sarebbe successo nulla, come negli ultimi 11 anni, salvo poi lamentarsi con il “governo ladro”.

E, a proposito del famoso mantra che tutti i sottoscrittori di mutui a tasso variabile utilizzano e cioè “quando il mercato salirà, passerò al tasso fisso”, basterà avere la consapevolezza che, dal tasso minimo dell’Eurirs del 24 gennaio scorso, pari a 0,56 si è passati a quello del 14 settembre, pari al 2,43; tassi a cui dovrà essere aggiunto lo spread della banca. Il 334% in più, in poco meno di 8 mesi…

Perciò, chi si trova alle prese con un mutuo a tasso variabile sarebbe il caso che dia un’occhiata alla tabella che stima gli impatti di possibili ulteriori aumenti dei tassi, di quanto questi potranno incidere sulla propria rata e, di conseguenza, sull’equilibrio finanziario della propria famiglia e possibilmente confrontarsi con un professionista serio per cercare possibili soluzioni.

P.S.: A proposito di “Con questi tassi non si stipuleranno più mutui”, vorrei ricordare che quando ho iniziato la mia professione, nell’ormai lontano 1996, i mutui a tasso variabile viaggiavano intorno al 12,50% e quelli a tasso fisso mediamente al 15,00%; non mi sembra che il mercato immobiliare si sia fermato, anzi si è alimentata una delle più grandi bolle speculative terminata nel 2008 con il fallimento della quarta banca più grande del mondo.   

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