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Rappresentazione visiva dell'articolo: INFLAZIONE, CRISI ENERGETICA, GUERRA E LA CONSAPEVOLEZZA DELL’EFFETTO ELASTICO.

Autore: Tommaso Rinaldi

Data di pubblicazione: 24 settembre 2022

INFLAZIONE, CRISI ENERGETICA, GUERRA E LA CONSAPEVOLEZZA DELL’EFFETTO ELASTICO.

Dopo aver brillantemente superato le angosce causate dal Covid-19, ora ci tocca vivere una fase storica eccezionalmente complicata che sembrerebbe far venir meno le consuete ancore psicologiche a cui ci siamo sempre aggrappati nel passato più o meno recente; è evidente che il mix esplosivo rappresentato dalla contemporanea presenza di una guerra (praticamente in casa nostra), dell’esplodere dell’inflazione (a cui non eravamo più abituati) e del rialzo pazzesco delle materie prime energetiche non aiuta a vedere con chiarezza il presente immediato e, soprattutto, il futuro prossimo venturo.

Per meglio comprendere quanto sia eccezionale in negativo ciò che sta avvenendo sui mercati è sufficiente dare un’occhiata alla seguente slide:

In pratica, un anno così particolarmente complicato non c’è mai stato negli ultimi 32 anni, con mercati obbligazionari ed azionari pesantemente e contemporaneamente negativi.

E l’andamento del prezzo di un BTP con scadenza decennale non fa che confermare l’eccezionalità del momento: una perdita del 25% in un solo anno!


Che fare allora?

Farsi prendere dal panico e vendere tutto oppure approfittare di questi momenti eccezionalmente negativi, facendo leva sul cosiddetto EFFETTO ELASTICO che, da sempre, ha visto i mercati finanziari recuperare le posizioni perdute?

Ma cos’è l’Effetto Elastico?

Si tratta semplicemente di una regola non scritta che i mercati finanziari hanno sempre rispettato in passato; in pratica, quanto più pesante è la perdita, tanto più impetuosa sarà la risalita nei periodi successivi, proprio come avviene con l’elastico: più lo allunghi e più sarà velocissimo il ritorno alla condizione iniziale.

Sui mercati è SEMPRE avvenuta la stessa cosa, non appena le criticità esterne che avevano generato le perdite si affievolivano e venivano meno, come si può agevolmente verificare con i dati relativi ai peggiori momenti di crisi della nostra storia:

                                                             (Fonte dati: Ecomatica)

Quindi, oltre agli effetti benefici degli investimenti a lungo termine, la consapevolezza dell’effetto elastico ci permette di approcciare i mercati finanziari anche per periodi più ristretti (laddove si sono verificate perdite consistenti) e di non farsi travolgere dall'ansia e dal panico, come è naturale che accada in periodi come questo; infatti, i mercati finanziari anche se cadono pesantemente hanno dimostrato, i tutti i periodi storici precedenti, di risalire velocemente e con una vigoria tanto maggiore quanto più profonda era stata la perdita.

E la forza dei numeri lo dimostra senza alcun dubbio.

Inoltre, a differenza dell’elastico che potrebbe spezzarsi se tirato oltre il limite, ai nostri portafogli questo non potrà mai accadere dato che sono investiti su indici, con l’ausilio di una corretta diversificazione, e non su singoli titoli.

Perciò, se hai accantonato liquidità in eccesso sui conti correnti che, in questo momento, viene voracemente rosicchiata  dall’inflazione, forse è il caso di approfittarne: con assoluta certezza, il raccolto sarà ottimo e abbondante

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