Vai al contenuto principale
/storage/galleries/tommasorinaldi.consulente.widiba.it/blog/7813cbe7-f661-4bfa-92cf-cf41a5d40008_20250404.webp

Autore: Tommaso Rinaldi

Data di pubblicazione: 04 aprile 2025

EHI!... CHI SIETE?... COSA PORTATE?... UN FIORINO!

News

Allora, ‘sti dazi di trump?

Il ricordo della indimenticabile scenetta di Troisi e Benigni è il primo appiglio che mi è venuto in mente per cercare di riportare

un minimo di consapevolezza negli investitori e provare a capire quanto potranno resistere i calcoli alla “Dazio di cane” (cit. Fabio Cappa) riportati in quella tabella cabarettisticamente definita “reciprocità gentile”.


Era dai tempi del Covid che i mercati non prendevano una scoppola importante e, naturalmente, quotidiani e media non hanno perso tempo con i loro classici titoli sparati: “I mercati sconvolti dai dazi di Trump. Persi 2.500miliardi”, gettando ulteriore benzina sul fuoco.


Peccato che, negli ultimi cinque anni, si siano dimenticati di calcolare le centinaia di migliaia di miliardi guadagnati dai mercati e,

quindi, dalle aziende che hanno potuto creare ulteriori milioni di posti di lavoro nel mondo e, infine, dagli investitori.

Ma sappiamo benissimo come funziona il mondo dell’informazione: “Only bad news is a good news”


Con questo, non ho nessuna intenzione di trincerarmi dietro il classico “nel lungo termine si aggiusta tutto”, ma insieme a te voglio provare a razionalizzare e a comprendere ciò che sta avvenendo, in modo da non commettere errori dettati da timori e naturali paure che potrebbero devastare il patrimonio.


Ovviamente, anch’io non ho certezze ma, il primo tassello che voglio ricordare è dettato da un dogma: ciò che fa più paura ai mercati è l’incertezza ed è questo il motivo principale per cui stanno scendendo.

I dazi spaventano perché è risaputo che, nella storia, non hanno mai portato né benefici né ricchezza; un esempio per tutti, i danni

gravissimi prodotti dal protezionismo americano degli anni’30.


E allora perché si è deciso di imboccare questa strada?


Da un lato, promesse elettorali da ottemperare; dall’altro, uno spaventoso deficit commerciale da ridurre.

E, allora, introducendo i dazi, ovvero una tassa d’ingresso per merci provenienti da Paesi che esportano negli USA (un fiorinoooo!), il presidente americano pensa di proteggere l’economia del suo popolo e, quindi, maggior crescita, maggior occupazione, maggiori risorse incassate dallo Stato americano attraverso i dazi applicati e, in ultima analisi, raggiungimento dei due obiettivi richiamati.


Ma se le cose stanno davvero così, perché i mercati finanziari e gli investitori di tutto il mondo sono sull’orlo di una crisi di nervi?

  1. Le famiglie americane che trump dice di voler tutelare sono quelle che pagheranno di tasca propria questa follia: se fino al 2 aprile,

ad esempio, una buona bottiglia di vino italiano la pagavano € 25, da oggi la pagheranno € 30.

Cosa significa questo? Inflazione indotta e riduzione del potere d’acquisto.

  1. Ritorsioni commerciali.

E’ abbastanza ovvio e naturale che le altre Nazioni non se ne staranno con le mani in mano anche perché, se non facessero

nulla, rischierebbero il trasferimento delle loro imprese laddove non pagherebbero dazi e, quindi, possibilità di maggiori fatturati e utili a fronte di una riduzione dell’occupazione e del PIL del Paese sotto dazio.

Inoltre, è bene ricordare che l’introduzione dei dazi danneggia già le imprese americane che, non essendo autarchicamente

autosufficienti, devono comunque utilizzare altri mercati per approvvigionarsi di materie prime, semilavorati o altro per produrre il prodotto finito e, perciò, anche i loro costi saliranno di una percentuale pari ai dazi imposti, la qual cosa, irrimediabilmente, si riverserà sul consumatore finale.

Poiché i Paesi coinvolti in questa follia sono a dir poco numerosi, ecco spiegato il motivo di tanto nervosismo e tanta incertezza.


3 Aspetto non meno importante, il libero mercato favorisce la concorrenza e l’eccellenza; con i dazi, invece, sono soprattutto le aziende meno innovative quelle che prosperano, sfruttando il riparo della protezione statale, con gravi ripercussioni sulla crescita economica complessiva.


La mia impressione di piccolo consulente di provincia è che queste misure non dureranno a lungo perché:

a. insostenibili dal suo stesso popolo che, non appena si accorgerà del depauperamento indotto da questa scelta scellerata,

inizierà a brontolare;

b. trump è un market maker e sfrutta, direttamente o indirettamente, i mercati finanziari; lo ha già fatto nello scorso mandato,

bullizzando in particolare la Cina, e ne ho scritto preventivamente lo scorso

11 febbraio

https://tommasorinaldi.consulente.widiba.it/blog/che-succede-ora-con-trump-xJJxf;

c. come tutte le tempeste, anche questa è destinata a concludersi e per aver contezza di ciò ti propongo un giochino:

Quali pensieri affollavano la tua mente il 9 marzo 2003?

Il 10 marzo 2009 eri stremato, impaurito o , probabilmente, non riesci nemmeno a definire esattamente di cosa stiamo parlando?

Cosa ricordi del 20 febbraio 2020?

E, più recentemente, quali titoloni affollavano le pagine dei giornali il 24 febbraio 2022?

Da allora, la tua vita come si è svolta? E al tuo patrimonio, cosa è successo?


Durante la fase più acuta del Covid, nel corso di un mio webinar, invitai i partecipanti a memorizzare il valore dei mercati finanziari in quel momento e confrontarli a distanza di 3-5 anni.

Dopo 3 anni scrissi un articolo, all’interno del quale c’erano queste immagini:

4178efa8-d231-467f-b7bf-6c20dffeb152_20250404.webp


E il relativo andamento grafico:

12a2a08e-cb89-43f2-a338-ab2cd3ea1962_20250404.webp


Che ne dici se memorizzassimo i valori ad oggi, 4 aprile 2025, e ne riparliamo fra 3 anni?

21361b0c-9d8a-4de1-a070-9e54384b2505_20250404.webp


Nel frattempo, sono disponibile ad un controllo del portafoglio e valutare se tutte le componenti rispecchiano gli obiettivi prefissati e la tempistica necessaria per raggiungerli; se c’è la possibilità di approfittare della volatilità che sicuramente ci sarà nelle prossime

settimane, attraverso piccoli investimenti sistematici (Piani di Accumulo a 36 mesi, ad esempio); controllare che la diversificazione sia la più ampia possibile.


Per concludere, ti riporto ciò che è avvenuto nel 1° mandato trump:

db850d25-a8d6-473a-a1ab-9e1daa2814e3_20250404.webp


ricordandoti che i mercati finanziari si muovono sulle aspettative: oggi scendono perché vedono nero, domani torneranno a salire perché vedranno la luce in fondo al tunnel.


Quando ciò accadrà, e accadrà come in tutte le precedenti crisi degli ultimi 200 anni, fatti trovare pronto.

Passa al livello successivo

Con la mia consulenza finanziaria avrai a disposizione tutto il supporto di cui hai bisogno per pianificare i tuoi obiettivi e investire in modo sicuro, specifico e consapevole.

Richiedi una consulenza