
Autore: Tommaso Rinaldi
Data di pubblicazione: 18 luglio 2025
PARCO AUTO ITALIANO VETUSTO E STIPENDI FERMI AL PALO
Il comparto automotive è al centro del dibattito commerciale e sociale da diverso tempo, in particolare, da quando è entrato prepotentemente in campo la filosofia della Transizione Sostenibile della Mobilità.
In Italia, oltre il 60% del parco macchine ha più di 8 anni, con la spinta sempre più forte a lasciare il motore a scoppio verso il più “ecologico” e sostenibile (?) motore elettrico, con relative modifiche alla circolazione stradale nei centri urbani: quasi totalmente libera per i veicoli elettrici o ibridi, con parecchi ostacoli per le auto al di sotto di Euro 6.
Considerando che tutti vorrebbero avere auto nuove tra le mani, c’è da considerare un piccolo aspetto: 65 anni fa, per comprare una Fiat 600 occorrevano, più o meno, 8 stipendi medi; oggi, ne occorrono almeno 11 per l'acquisto di un’utilitaria modello base.
Segno evidente della perdita di potere d’acquisto di una larghissima fetta di popolazione italiana che ha visto i propri compensi fermi
al palo, a fronte di un costo della vita sempre più crescente, ma anche di una miopia assoluta delle case costruttrici europee in grande affanno rispetto a quelle cinesi e americane, leader oramai irraggiungibili nell’elettrico.
Eppure, visto che si parla tanto di sostenibilità, oltre 45 anni fa comparve sul mercato un’auto francese che, dalla Grande Muraglia Cinese (quando si dice il karma…), annunciava “urbi et orbi” che gli acquirenti della stessa avrebbero percorso 25 km con un solo litro di benzina; e, qualche mese più tardi, la Fiat rispondeva immettendo sul mercato la UNO diesel, con la promessa che avrebbe
consumato solo di 5 litri per 100 km.
25 km al litro: QUARANTACINQUE ANNI FA!!!
Nel frattempo, ci si sarebbe aspettato che la stupefacente tecnologia a nostra disposizione avrebbe consentito di percorrere almeno 100 km con 1 litro di carburante e, invece, si è pensato a produrre macchine sempre più potenti e fameliche, ma che non possono superare i 130km/h, nemmeno in autostrada…
Infine, è di ieri la notizia che il Gruppo Stellantis ha abbandonato la produzione di auto a idrogeno (pulitissimo e praticamente infinito) a causa della scarsità di colonnine per il rifornimento e di incentivi per l’acquisto per questa tipologia di auto.
La miopia si è trasformata in cecità assoluta.
(Foto tratta dal WEB)
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